Le scappatelle falsano le statistiche
Ecco, appunto, le scappatelle. Il problema è che chi ha più rapporti protetti non è tanto chi tromba di più ma chi tromba con i più. Cioè chi fa appunto le scappatelle, chi fa l’amore tanto ma per tanto tempo e chi è anche soddisfatto della propria attività sessuale. Considerando che in Italia si hanno meno rapporti sessuali rispetto alla Francia, alla Germania e al Regno Unito, agli Stati Uniti, alla Spagna e a tutta Europa, 5,75 volte al mese significa che quelle poche volte che si ha la possibilità, e quella volta su due che gli uomini riescono a “garantire un rapporto sessuale” e a imporsi sulla forza di gravità, ecco in quei momenti non si va tanto per il sottile, il ritardante o lo spermicida. E non a caso la metà degli uomini e il 60 per cento delle donne che hanno avuto la fortuna di avere rapporti negli ultimi dodici mesi non hanno minimamente pensato di prendere righelli e di srotolare piccoli serbatoi all’estremità del glande. E non soltanto perché c’è chi preferisce una via di fuga anteriore e alternativa – gli italiani, dei 41 paesi al mondo presi in considerazione da Durex, sono quelli che praticano più sesso anale. Hanno trombato e basta. Considerando anche l’uso dei lubrificanti più utili degli stessi condom. Senza pensare tanto a particolari fantasie, il 29 per cento degli italiani non ha nessuna voglia di sperimentare nuove forme di sesso. Nonostante comunque siano da notare un 5 per cento di interessati verso il sadomasochismo e il sesso tantrico. E se poi si fa l’amore in macchina o nella stanza dei genitori, tanto tempo per trovare l’osso pubico non si avrà. “I dati sono spesso falsati. Perché un conto è comprare, un conto poi è utilizzare. In Italia, i preservativi sono utilizzati davvero poco. Non ci sono le macchinette a scuola e in farmacia costano troppo”, aggiunge la dottoressa Francesca Fulceri, sessuologa, che nel 2005 ha condotto una ricerca sulla sessuologia in Italia e sull’uso dei preservativi al World Congress of Sexology in Canada. Chi ha più rapporti sessuali è chi si trova in età più adulta. E il sondaggio dell’Abacus dello scorso gennaio ha dimostrato come gli italiani tra i 56 e i 70 anni, a differenza dei più giovani, siano quelli che hanno una vita sessuale più soddisfacente. Sono il 60 per cento gli italiani che più che il berrettino considerano la pillola come il metodo contraccettivo più efficiente. E soprattutto,gli italiani che comprano profilattici più di una volta ogni due mesi sono il 31 per cento, il 17 per cento una volta ogni due mesi. “Ma il preservativo in Italia proprio non va”. E non soltanto perché è stato dimostrato dalla Usaid che il miglior modo per prevenire l’Hiv sia l’astinenza e la circoncisione, ma perché in Italia, ai questionari proprio come alle proiezioni elettorali, si bara e portarsi appresso un cappuccetto per molti di quelli che dicono di averlo significa pure usarlo. “Ho provato a distribuire il preservativo femminile ma in Italia è praticamente impossibile”, dice il titolare della Condomix . Il problema è che si consuma poco, male e in fretta e quelle poche volte che lo si fa – soltanto l’1 per cento degli italiani ha almeno un rapporto al giorno – tra la paura delle zanzare, la lotta con la forza di gravità e il terrore di mettere incinta qualcuna, il cappuccetto è pure in borsetta, ma del “male minore” a gran parte degli italiani, non importa proprio nulla e seduto in macchina o sul letto dei genitori quelle poche volte che si riesce ad averla dura, nel senso di volontà e costanza, non si ha né tempo né voglia di andare per il sottile, per lo spermicida, o per l’anatomico alla banana.
Claudio Cerasa